Recensioni

BIOETICA: ESERCIZI DI DI DISCERNIMENTO

«Non basta aggredire i problemi con dichiarazioni di principio se non si individuano strumenti di traduzione pratica che possano essere condivisi. Questo della mediazione antropologico-etica è uno dei contributi più fecondi che le comunità cristiane possono dare alla società civile di oggi». Ispirato da queste parole del card. Carlo Maria Martini, un gruppo di docenti ed esperti in diversi campi, tutti interessati alla bioetica, ha avviato una comune riflessione, sviluppandola nel corso degli anni. Sono trattati argomenti controversi (eutanasia, biotecnologie, senso della medicina, omosessualità), avvalendosi di un metodo «transdisciplinare» e articolando il rapporto tra fede, etica, politica e diritto. Viene così tracciata una via per favorire la partecipazione dei credenti al dibattito pubblico in una società democratica pluralista, superando la contrapposizione tra bioetica cattolica e bioetica laica.

 



BIOGRAFIA DEGLI AUTORI

Carlo Casalone, gesuita, laureato in medicina e dottorato in teologia morale, lavora nella Sezione scientifica della Pontificia Accademia per la Vita (Santa Sede) e insegna alla Pontificia Università Gregoriana (Roma). È presidente della Fondazione Carlo Maria Martini e componente del Comitato tecnico-scientifico della Fondazione don Carlo Gnocchi. È stato vicedirettore della rivista Aggiornamenti Sociali.

Mario Picozzi, laureato in medicina e dottorato in deontologia ed etica medica, specialista in medicina legale, è professore associato presso il Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università degli Studi dell’Insubria (VA). Dirige il Centro di Ricerca in Etica clinica e la Scuola di Specializzazione in Medicina legale. È membro corrispondente della Pontificia Accademia per la Vita.

QUEL CHE RESTA DI TE. UN PADRE RACCONTA LA MALATTIA DEL FIGLIO

Giornalista tutto d’un pezzo, reporter infaticabile, amante della vita e della bellezza, Matteo Scanni è morto a soli 51 anni, lo scorso 27 gennaio 2022. Il padre Alberto, oncologo di fama internazionale, ripercorre la storia della malattia di Matteo, raccontando il dramma e lo strazio di vedere il proprio figlio morire per un tumore.

«Perché un padre, tra l’altro medico, decide di parlare della morte di un figlio? Perché vuole ripercorrere una storia che risveglia dolore e brutti ricordi? Perché vuole rendere pubblica una vicenda sofferta, che forse dovrebbe vivere intima nel silenzio? Non teme giudizi, critiche, considerazioni negative sul suo comportamento? Che diritto ha di mettere in piazza una storia che forse il figlio non approverebbe?

Scrivo perché scrivere è, oltre che memoria, un atto liberatorio, che permette di meditare, di “cuocere” nel proprio cuore sentimenti, dolori passati e ancora presenti, ricordi e nostalgie, nel bene e nel male. Non sei uno scrittore, ma un umano mortale che ha vissuto un dramma, ha sofferto e vuole trovare nello scrivere un gesto che lo plachi, lo induca a guardarsi dentro, a “scavare” e forse cercare risposte ai suoi perché, e pensa che la storia possa aiutare anche altri. E credo che Matteo sarebbe contento di questa mia scelta».

BIOGRAFIA DELL'AUTORE

Alberto Scanni, già fondatore e presidente della Società Italiana di Psiconcologia e del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO), è stato direttore generale dell’Istituto dei Tumori di Milano e ha diretto il Dipartimento di oncologia dell’Ospedale Fatebenefratelli-Oftalmico di Milano. È presidente onorario dell’associazione “Progetto Oncologia Uman.A”, da lui fondata, che attua progetti di aiuto ai malati oncologici e ai loro familiari e ha donato un hospice all’Ospedale Fatebenefratelli-Oftalmico. Oltre alle tematiche scientifiche ha sempre coltivato interessi per le problematiche umane e sociali dei pazienti portatori di tumore con articoli, editoriali e testimonianze di vario genere.

IO, GUENDA E IL GENE MATTO

STORIA DI UNA RAGAZZA CHE SCOPRE LA GIOIA DI VIVERE NONOSTANTE LA MALATTIA

Un libro a due voci, quella di Francesca e di Lucia - Guenda e Guenda - e una sola scrittura, quella dell’autrice Lucia Ravera. Un dialogo in cui l’Io e il Tu si fondono nelle parole e nei pensieri di due amiche-sorelle. È un inno alla vita questo libro che Lucia Ravera dedica all’amica di sempre, Francesca Settimi.

 
Non ci troviamo di fronte a una biografia, anche se esiste una linea temporale, che ci consente di leggere ogni capitolo come un momento a sé o come tappa di un percorso, in cui la svolta avviene un giorno, all’improvviso, in un ospedale. Qui Francesca si sottopone negli anni a 25 interventi, per debellare il cancro che la invade a causa della rarissima mutazione genetica della quale è portatrice (il gene matto!). E quando tutto porterebbe alla rassegnazione, ecco che esplode urgente l’impeto della resilienza. Francesca ritrova in sé una forza inaspettata e il cibo rappresenta il trait d’union, il principio della sua rivincita.
Così, parallelamente alle corsie della degenza, prendono forma le lezioni alla Scuola di Arte Culinaria Cordon Bleu, l’organizzazione della propria scuola di cucina, le cooking class agli stranieri che arrivano da tutto il mondo per imparare il cibo nella casa di Colazza, dove ha aperto Cook on the Lakes (da cui l’appendice con 24 ricette che raccontano momenti indelebili della sua storia). Nel giardino, Francesca ha ricavato un ampio spazio in cui si diletta a coltivare l’orto secondo la teoria sinergica che legge la natura e la lascia libera di creare le proprie resistenze e il proprio percorso.

 
Il finale di questa testimonianza letteraria, a tratti poetica, è una rivelazione che ci stringe nella commozione della scoperta di un mistero infinito.

 

Il libro è acquistabile su Amazon (https://amzn.to/3Eaf2wX) e sul sito di Comunica Edizioni(www.comunicaedizioni.it).


Carlo Casalone racconta "Sapienza e profezia. L'eredità intangibile di Carlo Maria Martini". 

La figura del cardinal Martini, a dieci anni dalla sua scomparsa, continua a stimolare il confronto con il suo pensiero e a ispirare i cuori di chi lo ha incontrato e ha seguito le sue proposte pastorali. Con quella sua straordinaria capacità di coniugare sapienza e profezia, di ascoltare la voce di Dio sia nella Scrittura sia nello svolgersi della storia, Martini ha reso la Bibbia la casa in cui imparare a pregare, nella convinzione che il linguaggio biblico potesse diventare la lingua materna del credente.

ETICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il Vaticano e la Santa Clara University hanno collaborato per sviluppare un manuale etico sull'intelligenza artificiale (IA). Questo manuale, intitolato "Ethics in the Age of Disruptive Technologies: An Operational Roadmap", è il primo progetto dell'Institute for Technology, Ethics, and Culture (ITEC), un'organizzazione che si occupa dell'etica legata alle tecnologie.

Il manuale mira a fornire al settore tecnologico una guida etica riguardante l'IA, il machine learning, la crittografia e altre tecnologie affini. Uno dei principi fondamentali sostenuti dal manuale è la necessità di agire per il bene comune dell'umanità e dell'ambiente.

Per chi volesse leggere il manuale, è scaricabile a questo link:

www.scu.edu/institute-for-technology-ethics-and-culture/


LA VITA DI GESU'

Nazareno

Andrea Tornielli racconta “La vita di Gesù”, un libero adattamento dal libro omonimo edito da Piemme. Un reportage fatto di parole, musica e suoni per capire la storia di un Uomo che ha diviso in due la storia dell’umanità. Anche chi sa poco o nulla di Lui, infatti, quando scrive un’email o guarda il calendario, calcola gli anni a partire da quello della Sua nascita. Anche chi non crede, se festeggia il Natale facendo regali a familiari e amici, festeggia la Sua nascita. Nazareno è il podcast che parla di Lui.

Dall’Annunciazione nella tenda color sabbia, alla nascita di Gesù, dalla sua predicazione in Galilea insieme ai discepoli, pescatori di anime, fino alla Croce. Questo è il podcast “Nazareno”. A cura di Benedetta Capelli, Fabio Colagrande, Amedeo Lomonaco. Realizzazione tecnica di Adriano Vitali. https://www.vaticannews.va/it/podcast/rvi-programmi/nazareno.html

ANATOMOPATOLOGI EBREI AL TEMPO DELLE LEGGI RAZZIALI ITALIANE

La morte del medico Giuseppe Jona, che si tolse la vita in una notte di settembre del 1943, ci racconta di un sacrificio e di un presagio. L’anatomo-patologo e capo della comunità ebraica di Venezia intuì prima di altri che in quei giorni in Italia si stava passando dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione delle vite. I nazisti gli avevano chiesto di consegnare le liste degli ebrei della laguna e Jona sapeva di quali metodi erano capaci pur di estorcere ciò che volevano. Così disse ai nazisti di tornare il giorno dopo, bruciò le liste, fece testamento e si diede la morte. Del dialogo con una giustizia che travalica i destini terreni, del contenuto di un testamento che riflette la vita di un “medico dei poveri” (così a Venezia chiamavano il dottor Jona) interamente dedito alla cura del prossimo, della fermezza pacata dei suoi ultimi atti e del destino di altri medici ebrei nell’Italia delle leggi razziali ci parla un articolo di Carlo Patriarca, Giorgio Sirugo e Mattia Barbareschi pubblicato in questi giorni su Pathologica (https://www.pathologica.it/article/view/713), accompagnato da un editoriale del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni (https://www.pathologica.it/article/view/750).  

L'ARTE DI LEGARE LE PERSONE

Un libro che "racconta la malattia mentale per quello che realmente è: un’enorme sofferenza, un grande enigma impastato di passione, amore e vita". Così lo descrive una recensione di Giulia Galeotti sull'Osservatore Romano

L’arte di legare le persone (Torino, Einaudi 2021, pagine 200, euro 18,50) — è il frutto dell'esperienza di quarant'anni di lavoro dell'autore Paolo Milone presso un centro di salute mentale e un reparto ospedaliero di psichiatria d’urgenza.

Finalmente un libro che non traccia separazioni tra noi e loro; tra il malato e il sano; tra chi sta dentro un centro mentale e chi ne ignora addirittura l’esistenza. E questo non in nome dell’uguaglianza vuota («Negare l’esistenza della follia dicendo che siamo tutti uguali è annullare la diversità dell’altro, rendendo tutto grigio»), ma perché il disagio mentale può essere raccontato — prima ancora che affrontato — solo con una presa in carico collettiva.

Alla sera della vita

Riflessioni sulla fase terminale della vita terrena

Editoriale Romani

Il documento, scritto dall'Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI, è stato discusso dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute, e ora viene pubblicato a cura dell'Ufficio come strumento pastorale offerto a tutti.

Per informazioni: Link 

Una presenza per una speranza affidabile. L'identità dell'Hospice cattolico e di ispirazione cristiana

Il tavolo degli Hospice cattolici e di ispirazione cristiana si propone di dare rilievo alla loro presenza sul territorio e nella comunità cristiana, anche attraverso percorsi di presentazione del documento “Una presenza per una speranza affidabile. L’identità dell’Hospice cattolico e di ispirazione cristiana”.

Per informazioni: Link

Libro Bianco per la

Promozione delle Cure

Palliative nel mondo

La Pontificia Accademia per la Vita, accogliendo l’esortazione di Papa Francesco, ha avviato da anni il Progetto PAL-LIFE per promuovere iniziative a favore dello sviluppo e della diffusione delle cure palliative nel mondo e della promozione di una cultura della cura e dell’accompagnamento dei malati sino al passaggio della morte.

Il Libro Bianco: il “White Paper”, prodotto dal gruppo di esperti, raccoglie diverse raccomandazioni per diffondere una migliore cultura delle cure palliative nel mondo. 

Per scaricare gratuitamente il libro: Link

La speranza nei malati oncologici E onco-ematologici. Prospettive pastorali alla luce di una ricerca sul campo

Edizioni Glossa, Milano 2020.

Il libro di Tullio Proserpio insegue la speranza, tra le pieghe dei libri di teologi come Jurgen Moltmann ed Ernest Bloch, o tra le corsie dell'ospedale in cui opera da tantissimi anni, incontrando centinaia di persone e lasciandosi interrogare e interpellare dalle domande vere che abitano il cuore degli uomini, delle donne e dei bambini chiamati ad affrontare una malattia importante come il cancro. Tullio Proserpio non si accontenta però della testimonianza ma prova ad indagare il peso della speranza nel percorso terapeutico con una ricerca sul campo di cui il libro dà conto. 

Per informazioni: Link